Un territorio splendido appena fuori dalla città di Torino è il Canavese, che forma come un ampio anfiteatro subalpino tra le Valli del Parco Nazionale Gran Paradiso e la Dora Baltea, le cui ali sono costituite dai rilievi morenici che segnano lo sbocco della Valle d’Aosta a nord e della Valle di Susa a sud.
Il paesaggio è mosso da colline, terrazze e avvallamenti coltivati da vigneti di uve pregiate e fa tornare in mente memorie di un passato medievale rappresentato dai numerosi castelli.
Ivrea, facilmente raggiungibile con l’autostrada Torino-Aosta, è la capitale storica del Canavese che, ogni anno, si ritrova in piazza per il Carnevale della arance. Poco distante troviamo Agliè, dove castello e parco svettano in alto sul paese.
Il castello di San Giorgio si trova invece più ad est, verso le colline moreniche, e ancora più ad est si trovano il laghi di Candia e Viverone nei pressi di Caluso, capitale del famoso vino Erbaluce e dell’altrettanto importante passito. Attraversata la Dora arriviamo infine a Caravino, con il Castello di Masino ricostruito nel settecento, che conserva le grandi sale affrescate e gli stemmi della famiglia Valperga.
Ancora poco distante da Torino troviamo “I cammini del cielo”: così venivano chiamati gli itinerari dei pellegrini medievali mossi dalla fede verso Roma, San Giacomo di Compostela o Gerusalemme. La via Francigena, come dice il nome, veniva dalla Francia, e valicato il colle del Moncenisio discendeva la Valle di Susa raggiungendo Torino, che in età comunale occupava ancora il quadrilatero di fondazione romana con qualche borgo fuori le mura. Oggi possiamo ripercorrere in senso inverso il cammino dei pellegrini trovando i segni dell’antica via medievale.
Dapprima si raggiunge il precettorio di Sant’Antonio di Ranverso, importante punto di assistenza per i pellegrini fondato, con il relativo ospedale, nel 1186 da Umberto III; nei pressi si trova Avigliana, con i suoi due laghi protetti da una riserva naturale e sede di numerose gare nautiche. Si raggiunge infine la città di Susa, storica porta di transito verso i colli del Monginevro e del Moncenisio, e proprio sull’antica strada del Moncenisio si trova l’Abbazia della Novalesa.
Un percorso molto particolare che, attraverso le valli che hanno ospitato le Olimpiadi invernali del 2006, la Valle di Susa e la Val Chisone con la Val Pellice, porta a scoprire questo territorio popolato dalle comunità valdesi e occitane che hanno conservato i loro caratteri originali.
Le stazioni dedicate agli sport invernali, conosciute da turisti e sportivi di tutta Europa, e non solo, sono Sestriere, Sauze d’Oulx, Bardonecchia, Cesana Torinese e Claviere; oltre alla pratica degli sport invernali, queste valli presentano testimonianze storiche che colpiscono il visitatore, come le straordinarie fortezze erette sulla linea difensiva che va da Fenestrelle in Val Chisone e raggiunge Exilles in Val di Susa. Il Forte di Fenestrelle, un complesso militare unico in Europa soprannominato la “grande muraglia piemontese”, può essere visitato completamente sui suoi 3 km di sviluppo.